Spostamenti vietati tra le regioni prima di Natale, coprifuoco alle 22, ristoranti chiusi a Natale e a Capodanno. Il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte verrà varato ad inizio dicembre e verrà plasmato anche in base al confronto tra governo e regioni. L’impianto del provvedimento si va delineando e rispetterà la linea della prudenza e il criterio di proporzionalità che ha guidato le misure adottate nelle ultime settimane nel contrasto all’emergenza coronavirus in Italia.
Il divieto di spostamento tra le regioni dovrebbe entrare in vigore qualche giorno prima di Natale. Lo stop non dovrebbe riguardare chi ha la residenza in un’altra regione o chi dovrebbe fare rientro nel proprio domicilio. Nella zona arancione, secondo le regole già in vigore, non è consentito lasciare il proprio comune. Più libertà di movimenti per chi vuole raggiungere la propria seconda casa all’interno della zona gialla prima del blocco.
Per chi andrà all’estero, in particolare per sciare nei paesi che mantengono gli impianti aperti, si profila la quarantena al rientro. Il quadro in realtà è ancora fluido in attesa di un’eventuale linea comune a livello Ue sulla gestione degli impianti sciistici.
Nelle riunioni tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza è stato delineato il quadro per i ristoranti, che resteranno chiusi il 25 e il 26 dicembre. Per quanto riguarda i negozi, resterebbero aperti fino alle 21 per evitare assembramenti.
La posizione del Comitato tecnico scientifico può essere riassunta con le parole pronunciate dal professor Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nella consueta conferenza del sabato. “Con questi numeri è difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa così come è difficile immaginare forme di aggregazioni e raduni tra persone che provengono da contesti molto diversi”, ha detto.
“Ci troviamo in una fase in cui l’incidenza è molto elevata e diffusa in tutte le regioni, anche se con differenze. Le prossime settimane sono molto critiche rispetto alla nostra capacità di rispettare distanziamenti ed evitare aggregazioni. Se non lo facciamo, il rischio è che i numeri ripartano. Dobbiamo immaginare un Natale che abbia una sua unicità rispetto al passato e al futuro. Gli affetti, le aggregazioni, la vicinanza, la condivisione andranno vissuti in una dimensione Covid”, ha aggiunto.